Si o no, si avvicina il momento della decisione finale. Intorno al 15 giugno Silvio Berlusconi dovrà dare una risposta ai cinesi dopo la trattativa in esclusiva partita il dieci maggio, e quella risposta cambierà la storia del club, che sia affermativa o negativa. La data è stata cerchiata in rosso sul calendario e nei prossimi dieci giorni si proverà a superare gli ultimi ostacoli, al di là delle battutine del patron e dei ripensamenti quotidiani che possono esserci in un periodo così lungo di trattative. Si parte dalla filosofia di base che il presidente di per sé non venderebbe il Milan, per questo il compito di Fininvest e della cordata cinese è ancora più arduo. Ma le due parti in causa ce la stanno mettendo tutta per convincerlo e fornire quante più garanzie possibili per ottenere il suo si.
Il lavoro tra i manager Fininvest e il consorzio cinese rappresentato da Sal Galatioto prosegue senza intoppi particolari, normali alti e bassi che si presentano durante una lunga negoziazione. Ciò che preoccupa nelle ultime ore è un possibile “no” finale del presidente Berlusconi. Ecco perché saranno dieci/quindici giorni decisivi, dove la cordata cinese farà di tutto per accontentare le richieste del patron, presentando un piano di rilancio su più anni e offrendo la carica di presidente onorario ancora per 2-3 anni. Gli investitori asiatici appaiono forti e con ottime credenziali, sarebbe un vero peccato sprecare questa opportunità, anche perché l’alternativa sarebbe un Milan ridimensionato.
fonte: antonio vitiello-tuttomercatoweb