Finisce qui la conferenza di Cristian Brocchi.
Su Menez: “Sono quei giocatori che hanno caratteristiche più da solista. Però è importante avere un gruppo forte che in maniera automatica provi a tiralo dentro, però questa cosa mi lascia un pò perplesso perchè Menez all’interno del gruppo c’è, si allena bene, ride, parla, scherza ed è positivo. La speranza è di vedere in campo quello che gli ho chiesto, ha qualità fuori discussione”.
Sul trequartista: “Deve essere quello che più si integra con i tre di centrocampo. In alcune situazioni potrebbe essere Boateng in altre invece può essere Honda, sono due giocatori diversi in base alle caratteristiche personali”.
Su assenza Bonaventura: “E’ quello che per caratteristiche può rappresentare un valore aggiunto per noi, un ragazzo che può darci tanto. Ha dimostrato in questi mesi al Milan quanto sia importante per questa squadra”.
Su cosa si aspetta da Bacca: “Non solo da lui. Voglio vedere una prova di gruppo, che si aiuti nei momenti di difficoltà”.
Sul cambio di preparazione: “E’ normale che quando c’è un cambio di allenamento, sommate alla voglia e volontà di mettersi in mostra, questo può incidere sugli infortuni. La fortuna è che gli infortuni sono tutti di lieve entità”.
Sul cambio di modulo: “Gli unici che non hanno digerito il cambio di sistema sono al di fuori dello spogliatoio. Loro sono contenti, fiduciosi e vogliosi di conoscere. Nessuno ha detto che il 4312 sia al centro dei nostri problemi. Nella mia composizione del centrocampo valuterà i giocatori per caratteristiche, credo che la scelta dei giocatori da mettere in campo sia in funzione di questo, in base alle caratteristiche”.
Sulle arrabbiature in panchina: “Lo farò quando la squadra avrà capito a pieno i miei concetti e nonostante questo qualcuno farà di testa sua. Ora non posso avere la presunzione di aver imposto in 13 ore i miei concetti e le mie idee. Lavoriamo per far accorciare i tempo, sono fiducioso e ci credo ma un passo alla volta”.
Su un eventuale ritorno in Primavera: “Voglio fare il meglio possibile in questo momento, sono stato scelto per portare alla squadra delle idee che ho avuto in questi anni. Mi piace insegnare ai ragazzi e gli adulti, tutti i giocatori, anche quelli più evoluti, hanno bisogno di essere accompagnati. Sto cercando di dare quante più indicazioni possibili”.
Su Bacca: “E’ stato importante quello che ci siamo detti nello spogliatoio, è stata una scena emozionante, coinvolgente, vera e sincera. Ha messo qualcosa anche nell’unione del gruppo e dello spogliatoio”.
Su Bonaventura: “Ha un controllo mercoledì e poi valuteremo”.
Sull’approccio alla gara: “E’ un punto sul quale bisogna assolutamente lavorare, la squadra ha bisogno di sicurezze e positività. Tutto quello che ti serve per affrontare una partita deve venire da dentro di te. Se ogni singolo giocatore mette tutto questo per la squadra e per il gruppo allora si può migliorare. La fiammella accesa dentro ce l’hanno ma non sono ancora in grado di avvicinarla a quella del compagno”.
Sul Milan dei giovani: “Il progetto nasce da sotto, deve portare dei ragazzi pronti per giocare in prima squadra. E’ iniziato sotto e sopra ancora no, stiamo lavorando per far si che questo succeda. Se dovessi restare qui l’anno prossimo vorrei portarlo avanti. Se invece non dovessi esserci io qui l’anno prossimo, e ci sarebbe un nuovo tecnico con altre idee, potrebbe anche bloccarsi questo progetto. Non voglio dare un contentino ai ragazzi”.
Sulla testa già alla finale: “Non credo. Hanno l’obiettivo della prossima partita, non riescono a vivere periodo più lunghi di serenità, ogni volta che si cerca di fare qualcosa poi dopo cadono. Dobbiamo invertire questa rotta e lavorare insieme per fare qualcosa di diverso, non solo per la finale di Coppa”.
Sul gioco: “Il problema grosso della gara col Carpi è stato quello della finalizzazione. E in queste ore abbiamo lavorato sulla fase di finalizzazione, far capire ai giocatori cosa vorrei da loro, come occupare gli spazi, la mia priorità è stata proprio questa. Sono dell’idea che un qualcosa domani mi faranno vedere, li ho visti attenti e vogliosi, mi dare qualcosa in più”.
Sul possesso palla: “Non abbiamo avuto il tempo in queste 13 ore di fare tutto, se ci togliessimo dalla posizione della critica a a prescindere, qualcosa sotto il profilo del possesso palla l’abbiamo fatto. Si è vero, è stato sterile, ma se non inizi dal possesso palla non puoi arrivare ad avere una fase offensiva con una buona finalizzazione. Il processo inizia da qui, dal tenere palla tra i piedi. In questo step iniziale sono contento”.
Sulla difficoltà con le piccole : “E’ qualcosa sul quale stiamo lavorando dal punto di vista mentale, iniziando la partita con una grande aggressività per dare un segnale agli avversari e ai tifosi che ci guardano. E’ uno degli obiettivi che abbiamo. C’è bisogno di dare fiducia e certezze alla squadra. Abbiamo avuto poco tempo per lavorare in questi giorni su questo, ma abbiamo preso in mano anche questo aspetto”.
Tra pochi minuti il tecnico del Milan, Cristian Brocchi, parlerà in conferenza stampa a Milanello in vista della trasferta di Verona. Segui il live su TMW.
fonte: Antonio Vitiello-Tuttomercatoweb