In un Milan in crisi d’identità, che ha raccolto la miseria di 2 punti nelle ultime 5 partite, Giacomo Bonaventura ne è uno dei simboli. Non è un caso che il tracollo della squadra sia iniziato col calare delle prestazioni del centrocampista, fin qui unico vero punto fermo della squadra, protagonista sempre di prestazioni al di sopra della sufficienza anche a inizio stagione quando la squadra non aveva un’identità. Un calo inevitabile, quello di Jack, proprio perché da inizio anno ha sempre tirato lui la carretta, in certe occasioni portandosi in spalla tutta la squadra.
Per capire l’importanza che ha avuto Bonaventura in questa stagione torniamo indietro al 1° dicembre 2012, quando il Milan si trovò di fronte il Crotone in una partita di Coppa Italia che doveva essere una formalità. Lasciato in panchina per rifiatare, Mihajlovic si è ritrovato a lanciarlo in campo a venti minuti dalla fine, sull’1-1. Proprio lui ha risolto la sfida di San Siro, permettendo ai rossoneri di andare avanti nella competizione.
Se il calo fisico è evidente e comprensibile ciò che preoccupa è come il Milan ne sia dipendente: nelle due partite senza Bonaventura il Milan ha rimediato due deludenti pareggi casalinghi contro Atalanta e Udinese, applicando due moduli di gioco diversi (4-3-3 con gli orobici, 4-4-2 contro i friulani). Difficile immaginare un Milan senza di lui, per questo il suo recupero fisico è fondamentale per questo finale di stagione.
fonte: tuttomercatoweb